
Ecco come testare l’affidabilità di un laboratorio di stampa!
“Fortunati” i fotografi che sono nati con la tecnologia digitale!
Chi esercita questa meravigliosa professione da qualche anno non potrà aver dimenticato la “cara” pellicola. I più nostalgici non riescono ancora a dimenticarla: per loro è quella “la vera fotografia”!
Anche se hanno sicuramente dimenticato quanti problemi avranno incontrato con i negativi o le diapositive!
Hanno dimenticato quante volte il laboratorio ha restituito l’intera pellicola irrimediabilmente rigata!
Quante volte si son visti recapitare una pellicola completamente trasparente “come se la pellicola non fosse stata agganciata correttamente” (in realtà, forse, quella pellicola si era in qualche modo inceppata e danneggiata nella sviluppatrice, e il laboratorio, pur di non avere problemi col fotografo, sviluppava una pellicola dello stesso tipo e marca… ma vergine… non ci credete? Eppure è così!).
Ma non basterebbe un articolo per elencare i problemi che le pellicole hanno provocato al fotografo professionista!
Ma l’inconveniente più grande legato alla pellicola era il non poter avere una continuità:
il negativo e la diapositiva erano in qualche modo sempre sottoposti alla filtratura e correzione dello stampatore… e quando arrivava il momento di chiedere una ristampa, quest’ultima presentava inevitabilmente delle differenze cromatiche rispetto alla prima!
I fotografi più scrupolosi, all’ordine, preferivano allegare anche la prima stampa in modo che lo stampatore si avvicinasse il più possibile al risultato già ottenuto… ma, seppur lieve, la differenza era visibile ad occhio nudo.
Vi dirò, a volte la ristampa era anche meglio della prima stampa… ma il fotografo se l’aspettava e la voleva uguale…
Col digitale questo è un problema che non esiste più!
Siete proprio sicuri?
E allora vi suggerisco un modo per testare il vostro laboratorio ed avere la certezza che i vostri files vengano stampati SEMPRE a regola d’arte, chiedendovi di “buttar via” poco più di un caffè al mese:
Scegliete una bella immagine che presenti dettagli nelle alte luci e nelle ombre, che abbia tante sfumature di colori tenui e saturi, assicuratevi che abbia uno spazio colore incorporato e masterizzatela in un cd in modo che nessuno potrà mai apportare modifiche al file.
Stampate questo file, nello stesso laboratorio e sulla stessa carta, una volta al mese alternando il formato di stampa (15×22 – 20×30 – 30×45 – 40×60). Alla ricezione della stampa non dimenticate di annotare sul retro la data!
Dopo un anno vi ritroverete con 12 stampe (4 per ogni formato): apritele tutte sul vostro piano di lavoro, illuminate dalla stessa luce…. se ad occhio nudo notate una differenza tra una (o più) stampa e le altre non sarà così difficile stabilire che il vostro laboratorio non è poi così affidabile!
Se volete accelerare la durata del test: ordinate, con lo stesso file, in giorni diversi, i 4 formati!
Evitate di utilizzare file/test che in genere i laboratori hanno per “tarare” il monitor… (altra cosa inutile!): gli stampatori più attenti si accorgerebbero del test a cui li state sottoponendo…
Fateci sapere i risultati!
Questa è una prova che ho già fatto diverse volte (non con voi) e i risultati sono stati sempre diversi! Apprezzo molto che un laboratorio si metta in gioco e suggerisca il modo migliore per testarlo, mi sembra molto serio e corretto.
F.C.
I nostri clienti sono la nostra ricchezza e… il tempo degli esami non finisce mai!
Grazie per gli apprezzamenti!
Antonio Aduasio / Stampeperfotografi
Io sono un fotografo professionista privato che lavora con la pellicola. bene… ho fatto un servizio fotografico di matrimonio ho chiesto 250€ e al momento di aver sviluppato il negativo al laboratorio mi hanno consegnato un negativo sotto sviluppato, macchiato e rigato i colori erano tra il blu e violetto anche scattate di giorno la pellicola era scadenza dicembre 2016 400 asa dell’agfa il risultato di sera è stato pessimo quindi il film si vede subito che è sotto sviluppato, e slavato…
La sua testimonianza non fa altro che rafforzare quanto abbiamo detto.
Pellicola?? Gioie e dolori!!
Siamo convinti che prima o poi il digitale contagerà anche lei!
Antonio Aduasio